Il Branlu, tradizioni, feste. usi e costumi, leggende
IL “BRANLU”
“Branlu” è il nome del carnevale di Mezzenile, che si svolge normalmente la domenica grassa. Significa “schiamazzo” in provenzale, e si svolge da secoli nello stesso modo, con una sfilata di personaggi mascherati che prendono in giro le più caratteristiche figure locali, disturbati da due diavoli che ne combinano di tutti i colori. È uno spettacolo genuino, sicuramente da vedere!
FESTA DEL CICLAMINO: 3° weekend di Luglio
La festa del Ciclamino fu ideata nel 1960: erano anni di grande sviluppo economico dopo i tragici eventi della seconda guerra mondiale che coinvolse pesantemente Mezzenile: Alla fine degli anni 50 si cercava di ricreare il flusso turistico verso le Valli di Lanzo, per favorire l’economia locale . Nel paese esistevano da tempo feste volte a rallegrare la popolazione. Già nel 1823 Luigi Francesetti, conte di Mezzenile, descriveva nelle lettere “ Lettres sur Valees de Lanzo” le feste in onore dei Santi come La festa di S. Bartolomeo il 3° weekend di Agosto. Queste feste nel secolo scorso erano frequentate anche da numerosi villeggianti, che soggiornavano a Mezzenile 3- 4 mesi e le valli erano meta di un importante flusso turistico elitario. Nell’estate del 1960 La Pro Loco ideò la festa del Villeggiante, che l’anno successivo fu poi chiamata festa del ciclamino, in quanto si era utilizzato il ciclamino d’oro per premiare le coppie che avevano partecipato alla prima edizione, in onore del fiore simbolo di Mezzenile e presente ancora oggi allo stato selvatico
FESTA DI SAN BARTOLOMEO: Penultimo weekend di agosto.
Festa del copatrono che si svolgono presso le chiesette in piazza Geninatti, ripetendo gesti e situazioni immutate da secoli eppure sempre vive e sentite: i priori, le priore con i costumi tipici della valle, l’incant, le corente, le ubade, sono cose che non si possono raccontare, bisogna osservarle di persona.
TRADIZIONI, FESTE, USI E COSTUMI, LEGGENDE
Si è già accennato al “Branlu”, il carnevale di Mezzenile che viene ripetuto tutti gli anni rispettando rigorosamente lo schema tradizionale. Ma le tradizioni si sono conservate anche in altre manifestazioni, come le feste patronali che si svolgono presso le chiesette delle diverse borgate, ripetendo gesti e situazioni immutate da secoli eppure sempre vive e sentite: i priori, le priore con i costumi tipici della valle, l’incant, le corente, le ubade, sono cose che non si possono raccontare, bisogna osservarle di persona. Così si potrà notare che è cambiato ben poco rispetto alle feste che il conte di Mezzenile Luigi Francesetti descrisse nelle sue celebri “Lettres su les Vallées de Lanzo”, edite a Torino nel 1823. Anche le “conte”, che in passato si tramandavano nelle stalle durante le veglie invernali, non sono del tutto dimenticate, e qualche nonna forse racconta ancora ai nipotini del castello di Pian del Pin dove viveva la bellissima Madama La Bianca, del “fuoco fasciato” che di notte terrorizzava i viandanti sulla mulattiera tra Mezzenile ed Ala di Stura, del “cors” dei morti per le montagne, delle favolose, inaccessibili ricchezze nascoste nelle viscere del Calcante e nella miniera della Nèiri, di fronte alla “Tour” di Saulera; antiche vicende in cui storia e leggenda si fondono, sfumando in ricordi senza tempo.
Festa del Ciclamino
Festa del Ciclamino
Festa di San Bartolomeo