Cenni storici
Non si sa con esattezza quando il paese sia stato fondato. La sua felice posizione, alta sul fondovalle ma ad esso vicina, favorevolmente esposta a levante, tra fitti boschi ed al riparo dai venti, con abbondanza di acque, al sicuro da calamità naturali (valanghe, frane, alluvioni), dovette attirare l'uomo fin da tempi antichi. L'origine del nome (dal tardo latino “mansionile”, casa di contadini con porzione di terreno: è la stessa di numerosi centri francesi oggi chiamati “Mesnil”) fa pensare ad una occupazione alto-medioevale. Verso il 1000 Mezzenile, insieme a buona parte delle Valli di Lanzo, apparteneva con ogni probabilità ai Benedettini dell'abbazia di San Mauro di Pulcherada, che, forse nell'XI secolo, vi eressero la prima chiesa. Nel XIII secolo abbiamo finalmente le prime notizie certe: nel 1289, in occasione della concessione delle miniere locali che portò alla fondazione di Pessinetto, Mezzenile appare già come un centro di un certo rilievo, dotato di chiesa parrocchiale e sede di attività mineraria in quelle fucine che ancora oggi costituiscono un elemento caratteristico del paesaggio locale.
Nel 1359, passato da 18 anni definitivamente sotto i Savoia, il paese contava 109 fuochi (circa 600 abitanti), e un centinaio di anni più tardi era ormai abitato in tutte le sue frazioni da una moltitudine di alpigiani, quasi tutti proprietari di appezzamenti di cui rispondevano direttamente al duca di Savoia, senza sottostare a signorotti locali: nel 1441 si annoveravano 74 possidenti a Mezzenile capoluogo, 47 a Bogliano ( che comprendeva probabilmente anche la frazione Monti), 4 ai Catelli, 2 ai Forneri, 9 a Pugnetto, e, nelle altre borgate allora facenti parte del comune, 13 a Gisola, 7 a Mombresto, 4 a Tortore, 32 a Pessinetto Fuori (?). Accanto all'agricoltura, alla selvicoltura e all'allevamento del bestiame, grande importanza ebbe sempre per Mezzenile l'attivita mineraria (miniere di ferro, rame, argento, attive fino alla seconda metà dell'Ottocento) e soprattutto l'artigianato ad essa collegato, che ne fece per secoli, fin dopo la seconda guerra mondiale, un importante centro per la fabbricazione di chiodi di ogni tipo.
Sparse quasi in ogni borgata, erano attive oltre 80 fucine, in ognuna delle quali lavoravano fino a 16 chiodaioli, organizzati dopo la prima guerra mondiale in un'apposita cooperativa. Tra il 1943 e il 1945 il paese fu uno dei nuclei più importanti della Resistenza nelle Valli di Lanzo, riuscendo anche ad indire libere elezioni malgrado la continua minaccia nazifascista. Dopo la seconda guerra mondiale l'emigrazione, che in precedenza era stata relativamente limitata e quasi sempre temporanea (muratori, minatori, persone di servizio), si accentuò divenendo spesso definitiva. Intanto il comune era stato in parte smembrato, scendendo all'attuale superficie territoriale di 28,98 kmq., e perdendo a favore di Pessinetto le grosse frazioni di Pessinetto Fuori, Mombresto, Gisola e Tortore. Secondo un destino comune a molti paesi di montagna, gli insediamenti piu disagiati vennero abbandonati (oggi le abitazioni permanenti piu elevate del comune sono le case Genot della frazione Monti, a 1220 m . di quota, ma in passato si superavano i 1300 m . nel vallone del Giardino, oggi totalmente abbandonato d'inverno), e si passò cosi dai 1545 abitanti del 1955 ai 1309 del 1969. Oggi Mezzenile conta poco meno di 1000 abitanti, ma, anche grazie al turismo che fin dall'Ottocento lo rese frequentato centro di villeggiatura, non ha perso vitalità: oltre alla Pro Loco sono attive varie associazioni che saranno presentate più avanti, e anche le attività tradizionali non sono state ancora completamente abbandonate: le mucche degli allevatori locali figurano sempre degnamente nei combattimenti delle “regine”, e numerosi sono gli appassionati dei galli combattenti, che non si fanno però confrontare in combattimento ma solo in una tradizionale mostra. Insomma il paese è piccolo, ma è ancora vivo e tale intende rimanere. Vogliamo ora conoscerlo insieme un po' più da vicino?